Aido Piemonte al lavoro con gli scout laici

2018-08-22T14:41:53+02:00 9 Agosto 2018|Donazioni|
di Sara Catalini

L’Aido (Associazione donatori organi) Piemonte è presente al campo nazionale dei giovani esploratori ed esploratrici italiani (Cngei), l’associazione di scoutismo laico più antica d’Italia. L’iniziativa ha coinvolto 800 operatori provenienti da venti diverse associazioni di volontariato, al lavoro con 4.500 ragazzi, accompagnati da 1.500 familiari in un’esperienza lunga 13 giorni, dal 1° al 13 agosto a Pianezze di Vialfreno, nel territorio torinese vicino Ivrea.

Valter Mione, presidente di Aido Piemonte, spiega a Donatorih24 come l’associazione sia sempre in prima linea per sostenere iniziative che coinvolgano i giovani, nell’ottica di trasmettere loro i valori della solidarietà e l’impegno civico: «Vogliamo avvicinare i ragazzi al volontariato, per garantire il presente, ma soprattutto il futuro di una scelta di vita che cambia l’esistenza di molti. Potranno scegliere Aido come realtà a cui affiliarsi, o altre associazioni, a noi interessa solo trasmettere un messaggio positivo».

I tredici sottocampi che ospitano circa 300 esploratori ed esploratrici dai 12 ai 16 anni, sono organizzati per coinvolgere i ragazzi in tante attività all’aria aperta, tra cui trovano spazio anche momenti dedicati all’educazione alla donazione. Aido Piemonte con il suo stand è accanto ai giovani per sensibilizzarli con attività di formazione: «Abbiamo coinvolto trenta nostri volontari – continua Mione – che ogni giorno spiegano ai ragazzi la realtà del dono e i cardini dell’attività di volontariato».

L’11 agosto è in programma la serata di saluti tra Aido e scout. Il momento verrà dedicato a un incontro speciale con le famiglie dei ragazzi, per condividere progetti e iniziative, ma soprattutto avvicinare più persone possibile alla realtà del dono: «Sarà una serata molto ricca, apriremo la nostra realtà a tutti gli adulti e i ragazzi maggiorenni presenti al campo. L’occasione è unica per accrescere il numero di adesioni e informare», conclude Mione.